Quando andare dall’allergologo?
Le allergie stanno diventando sempre più comuni in tutto il mondo, con un numero crescente di persone che sperimentano reazioni allergiche a una varietà di sostanze. Questo aumento delle allergie può essere attribuito a una serie di fattori, tra cui cambiamenti ambientali, stili di vita moderni e una maggiore esposizione agli allergeni. Di fronte a questo scenario, è fondamentale consultare un allergologo per una valutazione accurata e un trattamento mirato.
Di cosa si occupa l’allergologo?
L’allergologo è un medico specializzato nell’allergologia, una branca della medicina che si occupa della diagnosi, del trattamento e della gestione delle allergie e delle malattie correlate. Quando si sospetta una allergia la scelta migliore da fare, al fine di stabilire un’adeguata gestione ed una corretta terapia dei sintomi legati alle allergie, è quella di rivolgersi ad un allergologo. Consultare un allergologo permette di ottenere una valutazione completa e approfondita dei sintomi allergici fondamentale per garantire che le reazioni allergiche vengano trattate in modo adeguato per prevenute eventuali complicazioni.
Quando consultare un allergologo?
Ecco alcuni segnali che potrebbero indicare la necessità di consultare un allergologo:
- Sintomi ricorrenti e persistenti: se si sperimentano sintomi allergici come starnuti, prurito, congestione nasale o eruzioni cutanee che si verificano regolarmente o in modo persistente, è consigliabile consultare un allergologo per una valutazione approfondita.
- Familiarità: se ci sono parenti stretti con allergie note, si può essere a rischio maggiore di sviluppare allergie simili. In questi casi, è consigliabile consultare un allergologo per una valutazione preventiva.
- Reazioni allergiche gravi: se si è già avuta una anafilassi o una reazione allergica grave in passato, è fondamentale consultare un allergologo per determinare l’agente scatenante e sviluppare un piano di gestione delle allergie.
- Sintomi stagionali: se i sintomi peggiorano durante determinate stagioni dell’anno, potrebbe indicare un’allergia stagionale agli allergeni come polline, spore di muffa o peli di animali. Un allergologo può confermare la diagnosi e consigliare il trattamento più appropriato.
- Sintomi respiratori cronici: se si soffre di asma o di sintomi respiratori cronici come tosse persistente, respiro sibilante o difficoltà respiratorie, è consigliabile consultare un allergologo per una valutazione approfondita e un piano di gestione.
- Manifestazioni cutanee persistenti: in presenza di eruzioni cutanee, dermatite o prurito persistente, è consigliabile consultare un allergologo per determinare se le reazioni cutanee sono causate da allergie.
Come avviene la visita?
La visita allergologica non può prescindere da un’adeguata raccolta della storia clinica del paziente. Una allergia può manifestarsi solitamente con sintomi respiratori (starnutazione, naso che gocciola, naso chiuso, tosse, fiato corto, sibilo respiratorio), oculari (occhi che prudono e lacrimano) o cutanei (rossore, gonfiore, prurito, secchezza e desquamazione della pelle). Per l’allergologo sarà importante anche capire quando tali sintomi sono iniziati, se sono sporadici o persistenti, se sono presenti solo in certi periodi dell’anno e se si manifestano in circostanze specifiche, ad esempio in presenza di animali, con l’ingestione di un determinato alimento o dopo aver assunto un farmaco.
Quando fare i test allergologici?
La visita potrà essere integrata con l’esecuzione di test allergologici cutanei: con allergeni inalanti (pollini, acari della polvere, pelo di animali, muffe) in caso di sintomi respiratori, alimentari (proteine di latte e uovo, pesce, crostacei, carni, grano, frutta, frutta a guscio ed altri ancora) se c’è il sospetto di un’allergia alimentare, ed allergeni da contatto (es. metalli come il Nichel, tessuti, coloranti, conservanti, resine, ecc.) in caso di sospetta reazione da contatto con la pelle. Si può così identificare l’allergene responsabile del quadro clinico del paziente, e di conseguenza attuare le opportune norme di prevenzione ed impostare la terapia più indicata.
Quali sono i test per la diagnosi di allergia?
Esistono diversi test utilizzati per diagnosticare le allergie. Ecco alcuni dei test più comuni:
- Prick test: è un esame di facile esecuzione che consiste nell’applicare sulla superficie interna dell’avambraccio una goccia delle sostanze che si sospettano possano causare allergia (allergene). La si fa penetrare nel primo strato della cute tramite una lancetta monouso. Successivamente, viene valutata la reazione cutanea che si manifesta entro circa 15-20 minuti. Se il paziente risulta positivo all’allergene si verificherà un’area di gonfiore, arrossamento o prurito intorno al sito di applicazione.
- Patch test: è un test utilizzato principalmente per identificare le allergie da contatto, come dermatiti da contatto. Piccole quantità di allergeni vengono applicate su patch adesivi, che vengono poi applicati sulla pelle (solitamente sulla schiena) per un periodo di tempo determinato, solitamente 48/72 ore. Dopo questo periodo, il medico valuta la pelle per eventuali reazioni allergiche.
- RAST test (radioallergosorbent test) o test IgE specifici: un test che serve a misurare i livelli di IgE specifiche per determinati allergeni nel sangue. Viene eseguito prelevando un campione di sangue dal paziente e analizzandolo in laboratorio. Questo test è spesso utilizzato quando i test cutanei non possono essere eseguiti a causa di condizioni mediche specifiche o quando si desidera confermare i risultati dei test cutanei.
- Test di provocazione: in alcuni casi, quando i risultati dei test precedenti non sono conclusivi o quando c’è un sospetto di allergia alimentare, può essere necessario eseguire una provocazione allergica controllata. Durante questo test, il paziente viene esposto all’allergene sospetto in modo controllato, sotto la supervisione di personale medico, per osservare e valutare la risposta allergica.
È importante sottolineare che la scelta del test dipende dalle circostanze specifiche del paziente e dalla natura delle allergie sospettate. La decisione su quali test eseguire e come interpretare i risultati deve essere presa da un allergologo, medico esperto nel campo delle allergie.
Non ignorare i sintomi delle allergie! In un’epoca in cui le allergie sono in aumento, consultare un allergologo è essenziale per identificare, gestire e prevenire le reazioni allergiche in modo efficace. Grazie alla sua esperienza e competenza, la dr.ssa Isidora Paffumi può fornirti un supporto prezioso nel controllo delle allergie con conseguente miglioramento della qualità della vita.
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